Il paziente robot – Codice, Raiuno 21/07/2023

“Il Paziente Robot”, realizzato con monica gambino, è il servizio che sembra l’inizio di una puntata di ER e che abbiamo realizzato per “Codice, la vita è digitale”, la trasmissione condotta su RaiUno, in seconda serata, da Barbara Carfagna. È andato in onda nella puntata del 21 luglio, dedicata ai #Cobot, e ora è disponibile su Raiplay e Youtube.

“Hal s5301 è il robot umanoide “più realistico al mondo” e serve all’addestramento complementare dei futuri medici e infermieri presso il Centro di simulazione medica e addestramento avanzato (CSMAA) della Università degli Studi di Trieste. È dotato di arti robotizzati e riproduce reazioni fisiologiche reali, in modo da consentire la pratica delle principali tecniche mediche applicate in pronto soccorso, terapia intensiva e chirurgia. Per una formazione e valutazione degli studenti più articolata, approfondita e democratica”.

con
– Stella Bernardi, Professore Associato di Endocrinologia (Esperto Istruttore di Simulazione in Medicina)
– Ugo Giulio Sisto, Medico Specializzando in Medicina D’Emergenza ed Urgenza
– Virginia Bozza, Studentessa iscritta al 3° anno del CdL di Medicina e Chirurgia

Il corpo potenziato – Codice, Raiuno 21/07/2023

“Il corpo potenziato” è il servizio che con il bravissimo Pierluigi Siena abbiamo realizzato per “Codice, la vita è digitale”, la trasmissione condotta su RaiUno, in seconda serata, da Barbara Carfagna. È andato in onda nella puntata del 21 luglio, dedicata ai #Cobot, è ora disponibile su Raiplay e Youtube, e lo trovate di seguito.

«Grazie a una collaborazione con INAIL, l’Istituto italiano di Tecnologia (IIT) sta sviluppando i prototipi di due tipologie di esoscheletri robotici: la prima, sviluppata dal  sviluppato dal team di ricerca XoLab (e ormai quasi pronta per il mercato), consta di esoscheletri collaborativi a uso industriale pensati per rendere il lavoro in ambito industriale e manifatturiero più sicuro. La seconda tipologia di esoscheletri invece riguarda la cura e il recupero della capacità motoria, e va dal modello elettromeccanico per gli arti inferiori a quello per arti superiori, entrambi progettati per l’utilizzo in ambito clinico per fare fisioterapia».

Con:
1. Jesús Ortiz – Ricercatore gruppo Advanced Robotics IIT
2. Stefano Toxiri – Ceo Proteso, ex ricercatore IIT
3. Lorenzo De Michieli– Coordinatore gruppo Rehab Technologies e Direttore del trasferimento tecnologic IIT
4. Riccardo Galviati – Ricercatore gruppo Rehab Technologies

“Influenzare” la rete – Codice, Raiuno 14/07/2023

Il successo dei social network, e in particolare di TikTok, ha cambiato il panorama informativo globale e trasformato la dieta mediatica del pubblico, che cerca le notizie sempre meno su Google e sempre più nei social dove si sentono a casa. In questo contesto, si moltiplicano le fonti di informazione e intrattenimento ed emergono nuove figure di riferimento: alcune sono approssimative, inaffidabili, persino pericolose, quando non intenzionalmente criminali.

Altre invece utilizzano efficacemente il linguaggio dei nuovi media per condividere le loro esperienze, competenze e opinioni. Parlano di tutto, promuovendo idee e diffondendo conoscenza, mentre conquistano l’attenzione e la fiducia di un pubblico sempre più vasto, plasmandone almeno in parte la visione del mondo.

Ecco il primo servizio realizzato per la puntata “Nuove Organizzazioni” andato in onda su RaiUno per “Codice, la vita è digitale”, il programma condotto da Barbara Carfagna

Con:
1) Giovanni Boccia Artieri Sociologo del digitale Università di Urbino
2) Gianluigi Ballarani, imprenditore tech, docente universitario, creator
3) Vincenzo Schettini, professore di fisica, creator, autore de “La Fisica Che Ci Piace”

Per la regia di monica gambino

Prospettive nuove – Codice la vita è digitale 14/07/2023

Ci sono aziende che per sopravvivere ai tempi e ai mercati che cambiano, hanno dovuto mutare radicalmente direzione, a volte persino pelle, e reinventare il proprio business. È successo a Kodak, Blockbuster, Olivetti. Alcune, come BlackBerry, hanno fatto la storia della telefonia mobile, sono rimaste indietro, sono sparite e poi ricomparse. Altre hanno provato a innovare i processi decisionali della politica, e quando quella stagione si è conclusa, hanno trovato altri modi per valorizzare la propria esperienza.

Ecco il mio secondo servizio per la puntata dedicata al tema “Nuove Organizzazioni” di Codice – La vita è digitale, il programma condotto da Barbara Carfagna, in onda il venerdì in seconda serata su Raiuno.

Con:
1) Marco Taisch, Presidente Made Competence Center.
2) Hans-Peter Bauer , Senior Vice President EMEA, BlackBerry
3) Enrica Sabatini, co-founder Camelot

La terra in una mappa – Codice, Raiuno (30/06/2023)

Nel futuro ormai prossimo, il nostro pianeta avrà un “gemello”. Non un lontano e misterioso esopianeta ad anni luce di distanza, ma un gemello digitale: una colossale simulazione, resa possibile dall’impiego contemporaneo di almeno tre elementi: le enormi quantità di dati raccolte ogni giorno da decenni dai satelliti che orbitano intorno alla terra; la potenza di calcolo dei super computer; gli algoritmi di machine Learning. Tutto per creare uno strumento potente – e condiviso dagli scienziati del pianeta – con cui ad esempio comprendere meglio come funziona il climate change. Per capire come combatterlo, o almeno per prepararci ad affrontare meglio a ciò che verrà.

Con Simonetta Cheli e Diego Fernandez.

Il mio servizio per “Codice – La vita e è digitale”, il programma condotto da Barbara Carfagna.

Bolidi senza pilota – Codice, Raiuno (23-06-2023)

Della guida autonoma si parla da un pezzo. Nella narrazione del marketing, entusiasta per definizione, c’è stato poi più di un momento in cui sembrava cosa fatta. Ma no, non lo era. E non lo è ancora, perché c’è ancora da fare.

Però c’è chi lo sta facendo: come il professor Sergio M. Savaresi leader del team Polimove, che con i suoi ricercatori continua a vincere gare nella competizione per sole auto autonome (Dallara AV21) chiamata Indy autonomous Challenge.

O come il pioniere del settore Alberto Broggi, che già 25 anni fa portava per la prima volta sulle autostrade italiane un auto autonoma (una vecchia Lancia Thema) sulle tracce della Millemiglia. E che ora si prepara a conquistare il livello 4 dell’’autonomous Driving con un chip pensato espressamente per questo, che consuma un decimo di quelli già in circolazione.

Tutto questo è nel primo servizio che ho realizzato per Codice, la trasmissione di Barbara Carfagna che racconta la nostra vita digitale, e che trovate qui sotto.

Per il resto, trovate la prima puntata del 2023 (dedicata all’Intelligenza artificiale) e tutte le altre stagioni di Codice su RaiPlay e Youtube.

Enjoy 🙂

#guidaautonoma#intelligenzaartificiale#ia#ai#iac#mimo#millemiglia#polimove#vislab#albertobroggi #matteosavaresi

Addio a Piero Angela

Umberto Eco e Piero Angela

La mia generazione è la prima che ha imparato più parole dalla televisione che dai propri genitori; che – almeno nei primi anni di vita – ha appreso più informazioni dai documentari in tv che dai libri di scuola.

La mia generazione è cresciuta imparando di natura, spazio, energia nucleare, deserti, biologia molecolare (e qualsiasi altra cosa vi possa venire in mente) soprattutto dalla viva voce di Piero Angela, che solo pochi giorni fa festeggiava il suo “personale giubileo” con 70 anni di carriera in Rai (tanti quanti la regina Elisabetta ne ha passati con la corona in testa).

E che oggi ci lascia, a 93 anni, portandosi dietro nel suo ultimo viaggio la mia immensa gratitudine per la conoscenza che ha diffuso, per la classe e umiltà con cui ha fatto informazione di alto livello, e per aver mantenuto vivo il ruolo di servizio pubblico della Rai.

Ho ritrovato in archivio questa foto, dove è fuori fuoco e quasi etereo, impalpabile. È in secondo piano dietro Umberto Eco, altro gigante e primo soggetto di un ritratto scattato al festival della Comunicazione di Camogli del 2015. Insieme, rappresentano due modi diversi e complementari di produrre e diffondere conoscenza che forse non esistono più, ma di cui abbiamo ancora immenso bisogno.

#pieroangela

A Radio 1 “In vivavoce” per parlare di Automotive e transizione energetica

“In Vivavoce” è il contenitore pomeridiano di Radio 1 che ogni giorno segue le notizie principali e la loro evoluzione. «Uno sguardo disincantato al costume, alla cronaca, alla politica, lungo un inedito filo conduttore che, oltre la linea delle notizie, tiene insieme i fatti principali e una colonna sonora originale», si legge nella presentazione del programma.

Più disincantato che mai, ieri ho partecipato a una puntata dedicata allo stato delle cose in Italia e in Europa rispetto alla diffusione delle auto elettriche e, più in generale, alla gigantesca trasformazione in corso nell’industria automotive, che sta cambiando l’idea stessa di mobilità.

Con me erano ospiti anche Marta Paterlini, ricercatrice al Karolinska Institute di Stoccolma e giornalista scientifica, e l’ottimo Udo Gumpel, corrispondente in Italia della tv tedesca RTL. Per conto mio, ho aperto questa sezione del programma rispondendo a domande sullo stato dell’arte del mercato di EV in Italia e abbiamo parlato di:

– incentivi dati, tolti e comunque da più parti invocati perché ritenuti necessari per superare la transizione dall’endotermico all’elettrico; 

– di come la rivoluzione in corso non riguardi solo il prodotto auto, ma anche tutta la filiera, dalle fabbriche che lo costruiscono, a chi produce l’energia per alimentarlo, passando per chi sviluppa le infrastrutture di ricarica o deve produrre e smaltire le batterie, fino ai decisori pubblici. Perché l’elettrificazione della mobilità è una rivoluzione che riguarda e coinvolge tutti gli stakeholder, a ogni livello; 

– e, infine, delle difficoltà intrinseche a una poderosa transizione che non nasce dalla maturità delle tecnologie o dalla domanda di mercato, ma da regole imposte dall’alto, figlie delle necessità di fronteggiare il cambiamento climatico.

Necessità indiscutibile, ma che a conti fatti ci ha costretto a inseguire precipitosamente un cambiamento per il quale forse non eravamo ancora pronti.

Un click qui per ascoltare l’intervento

Con la nuova Leica M11, l’essenza della fotografia diventa hi-tech

Nel 2014 Leica compiva 100 anni. Un secolo di macchine fotografiche eccellenti finite nelle mani di Fotografi con la F maiuscola, che con esse hanno raccontato il mondo mentre accadeva. 

A maggio sempre dello stesso anno, per celebrare quello che chiamava il suo Giubileo, l’azienda tedesca inaugurò un nuovo quartier generale a Wetzlar (un’ora di macchina da Francoforte), tornando nel piccolo paese dove la sua storia era iniziata. 

Fu un evento notevole: nel complesso nuovo di zecca (le cui due torri sono a forma di obiettivo Leica), tra esposizioni di fotocamere, selezioni di scatti che hanno fatto la storia e linee di produzione dove si incontrano tecnologia e artigianato, andò in scena una festa memorabile. Presenti i più importanti fotografi Leica viventi, era facile imbattersi in personaggi come Nick Ut, Craig Semetko, Elliott Erwitt o Gianni Berengo Gardin. Ne intervistai molti, e chiesi loro come cambiava il lavoro del fotografo professionista in un mondo in cui venivano postate milioni di foto al giorno, ma anche come vivevano la digitalizzazione della fotografia (su cosa mi dissero, torneremo più avanti).

Festa a parte, al tempo era difficile interpretare l’evento Leica: era il canto del cigno di un dinosauro destinato a essere spazzato via, o al massimo a restare un fenomeno di nicchia per facoltosi cultori della materia? Oppure era una pietra miliare, il punto di svolta di un brand ricco di tradizione, che ha fondato la fotografia moderna inventando il formato compatto, e che ora si proiettava con forza nel futuro?

Oggi sappiamo che la risposta giusta è “la seconda che hai detto”. 

Il lancio odierno della nuova Leica M11 (su cui trovate un pezzo per Italian Tech a fine post), conferma che l’azienda tedesca ha saputo cambiare il passo ed evolversi senza rinunciare a se stessa. Come già prima di lei la serie SL e Q, ora la nuova M11 trova la sintesi tra tradizione e innovazione. Nell’aspetto, tutto si richiama alla serie M, rivendicando un legame di parentela diretta soprattutto con le sue incarnazioni più recenti e digitali. Nella sostanza, abbondano invece le novità e soluzioni tecnologiche (alcune addirittura inedite per il mondo della fotografia tradizionale) che proiettano la nuova nata nel futuro della fotografia d’autore.

Ed è una buona notizia.

Leggi “Nuova Leica M11, il futuro della fotografia d’autore” su Italian tech

L’IA come «esoscheletro cognitivo»

Quando prima di Natale ho intervistato stefano Spaggiari, co-fondatore ed executive chairman di Expert.ai, a colpirmi è stata soprattutto una frase che ha detto a metà della conversazione, la stessa con cui ho scelto di aprire il pezzo che trovate linkato a fine pagina. 

Dice Spaggiari: «Noi siamo un’estensione delle persone. La nostra tecnologia è come un esoscheletro cognitivo che moltiplica le capacità, mentre al comando resta l’essere umano». Nello specifico, l’AD si riferisce alla tecnologia di Natural Language Processing sviluppata dalla sua azienda con un approccio ibrido, cioè che unisce machine learning e analisi semantica, e che aiuta a estrarre senso da enormi quantità di informazioni, ma credo che la definizione possa essere utilizzata con un’accezione molto più ampia.

Viviamo in un momento delicato: l’insieme di tecnologie e soluzioni che raccogliamo sotto il generico (e impreciso) cappello di Intelligenza Artificiale stanno permeando pressoché ogni tecnologia in ogni settore dell’attività umana, dove in molti casi già prendono decisioni e fanno scelte al posto nostro in modi spesso impossibili da verificare (tanto che le chiamiamo “scatole nere”). 

È dunque ora, oggi che si fa più pressante la necessità di definire con chiarezza il ruolo che l’essere umano dovrà avere nella società del futuro, che come ci dice l’Unione Europea sarà sì hitech, ma dovrà essere anche human-centric e sostenibile. Una società in cui l’umanità sarà “aumentata” e non sostituita da un’intelligenza artificiale che deve essere “trustworthy”, “transparent”, “reliable” e soprattutto “explainable”. 

E soprattutto, che dovrà diventare proprio “l’esoscheletro cognitivo” di cui parla Spaggiari: la leva tecnologica con cui sollevare e risolvere problemi fino a ieri fuori della nostra portata, ma dai quali ora dipende il nostro futuro come specie.

Leggi l’articolo su Osservatorio IA, Ansa.it: “Quando l’IA comprende il linguaggio e i nostri sentimenti